Il terrorismo è una realtà difficile da definire, particolarmente quando gli elettrodomestici si sono trasformati in armi di distruzione di massa. In aprile, mentre la Guardia Nazionale e la polizia di Boston perlustravano le periferie della città alla caccia di due uomini ritenuti responsabili di aver piazzato le fatali bombe alla maratona, emergeva un’altra storia di violenza e d’insicurezza di massa.
Come ha scritto il New York Times: “Le banche che avevano creato la rischiosa miscela di mutui ipotecari e prestiti durante il boom – quella che era andata così storta durante il crollo – stanno attivamente resuscitando lo stesso tipo d’investimenti che molti pensavano fossero cancellati per sempre”.
In altre parole i ragazzi ricchi sono di nuovo in città, a spacciare mutui ipotecari predatori da impacchettare e vendere a Wall Street. Persino il Times, in genere favorevole al mondo degli affari, ha assunto un tono ammonitore: “Il ritorno sottolinea anche come questi investimenti, noti come prodotti finanziari strutturati, si siano in larga misura sottratti alle nuove norme che dovevano impedire un ripetersi dell’ultima crisi finanziaria”.
Tuttavia dalla copertura ventiquattr’ore su ventiquattro, sette giorni su sette, degli eventi di Boston, la reazione nazionale alla minaccia di una distruzione economica di massa è stata smorzata. Ciò è dovuto al fatto che quasi nessuno parla apertamente della crisi in corso dei pignoramenti in termini di terrorismo interno. Ma è esattamente di questo che si tratta, e dobbiamo riconoscerlo se vogliamo evitare che le banche provochino altri danni.
Terrorismo finanziario
Il Dipartimento della Sicurezza Patria ha la più esauriente definizione del terrorismo che spiega che questi atti devono soddisfare i seguenti criteri:
“Il termine ‘terrorismo’ significa qualsiasi attività che (A) comprenda un atto che
– (i) sia pericoloso per la vita umana o potenzialmente distruttivo di infrastrutture critiche o risorse chiave, e
– (ii) costituisca una violazione della legge penale degli Stati Uniti o di qualsiasi stato o altra suddivisione degli Stati Uniti, e
(B) risulti essere mirato
– (i) a intimidire o a prevaricare una popolazione civile
– (ii) a influenzare la politica di un governo mediante intimidazione o coercizione, o
– (iii) a influenzare la condotta di un governo mediante distruzioni, assassinii o sequestri di massa”.
Se lo chiedete a Helen James, una donna di Chicago che ha vissuto sia in strada sia in ostelli, essere senza una casa negli Stati Uniti è chiaramente pericoloso per la vita umana. Quando abbiamo parlato l’estate scorsa le ha citato emorroidi non trattate e di dormire su panchine nei freddi inverni di Chicago: “Voglio soltanto non morire”, ha detto.
Secondo la Coalizione Nazionale dei Senzatetto, ogni anno 700 persone prive di indirizzo muoiono di sola ipotermia. Sono morti di freddo più statunitensi da quando è iniziata la crisi economica di quanti ne siano morti in tutti gli attacchi terroristici su suolo statunitense negli ultimi due decenni, 11 settembre incluso.
Quanto alla questione della legalità, Griggs Wimbley, un residente di una piccola cittadina della North Carolina, è un esperto di come l’ondata di recenti pignoramenti sia stata in violazione delle leggi penali statunitensi. Ha passato la parte migliore di un decennio a esaminare e a combattere contro il suo stesso pignoramento fraudolento. “Non ho visto altro che inganni”, ha affermato. Ha definito il regno di Wall Street nei primi dieci anni del 2000 come “un decennio di orge di criminalità”
Le centinaia d’indagini e di cause legali relative a frodi nei prestiti, falsificazioni (ricordati lo scandalo delle firme in catena di montaggio?) e di norme sulle notifiche appoggiano le esperienze di Wimbley. E ciò senza neppur citare la diffusa violazione, da parte dell’industria [finanziaria – n.d.t.], della Legge sull’Equità degli Alloggi e di altre leggi intese a prevenire discriminazioni razziali negli alloggi, rampanti nel percorso verso la crisi finanziaria.
Infine, Marcella Robinson e Nicole Shelton, cofondatrici del movimento di base dei proprietari di abitazioni Mortgage Fraud NC possono attestare che il vero senso dei pignoramenti sta nel produrre una diffusa paura tra i civili. La Robinson, che era in fase di pignoramento quando ci siamo parlate, mi ha detto che dormiva con una mazza da baseball di fianco al letto per avere un senso di sicurezza. La Shelton che era già stata cacciata dalla sua casa, ha detto che viveva in “un costante stato di paura”.
L’economia cresce solo con i debiti
Perché Wall Street dovrebbe voler intimidire milioni di civili? La logica è che se la gente non ha il terrore di essere cacciata dalla sua casa, non continuerà a rimborsare i debiti astronomici che apparentemente sono la sola cosa che tiene a galla la nostra economia.
Questo ragionamento ha effettivamente influenzato la politica del governo statunitense. Ed DeMarco, il capo dell’Agenzia Federale per la Finanza Residenziale, è stato uno dei più feroci oppositori degli aiuti ai proprietari di case, avvertendo che il governo deve agitare lo spettro dello sfratto oppure tutti decideranno di rendersi insolventi riguardo ai propri mutui ipotecari. Quanto al problema di “influenzare la condotta di un governo mediante distruzioni, assassinii o sequestri di massa” i banchieri non hanno necessità di ricorrere ai sequestri; hanno già in ostaggio l’intera economia globale.
Dal 2007 Wall Street ha sfrattato quattro milioni di famiglie – approssimativamente dieci milioni di persone – dalle loro case. Milioni di altre sono intrappolate in pignoramenti in corso. Durante l’anno scorso ho ascoltato i racconti di centinaia di queste famiglie e l’esperienza più comune che ho ascoltato è stata la sensazione di insicurezza e di terrore psicologico.
Perdita di sicurezza. Stato di paura. Sono le stesse parole, le stesse espressioni che sentiamo espresse dalla gente di Boston. Se l’insicurezza e il terrore di massa dell’insolvenza erano ciò che le banche volevano, la missione è stata compiuta. Tuttavia le banche non sono accusate di terrorismo. Né i loro prodotti finanziari sono classificati come Armi di Distruzione di Massa.
Forse state pensando che Wall Street non è accusata perché i terroristi usando bombe invece che bond [titoli, obbligazioni], perché una cosa come il terrorismo economico non esiste, vero? Il Pentagono certamente ha pensato che esistesse, quando nel 2011 ha diffuso un rapporto che ipotizzava che certi entità sconosciute avessero contribuito a spingere gli Stati Uniti nella crisi economica del 2008 mediante “terrorismo finanziario”. Non sorprende che i sospettati nel rapporto comprendessero jihadisti islamici, i cinesi e il Venezuela, piuttosto che la AIG o la Goldman Sachs.
Il governo non fa nulla
In quello stesso anno l’organizzatore sindacale statunitense Steven Lerner è stato etichettato terrorista economico quando ha suggerito che i proprietari di case facessero causa comune in uno sciopero dei mutui. I media conservatori hanno definito la proposta un “COPIONE DI TERRORISMO ECONOMICO” (sì, tutto in maiuscole), mentre un parlamentare dello Utah ha sollecitato il Procuratore Generale Eric Holder a indagare tali minacce perché esse “chiaramente costituiscono terrorismo interno”.
In altre parole schierarsi a favore della sicurezza dei proprietari di case corrisponde a atti di terrorismo, mentre garantire la stabilità di Wall Street – anche se ciò significa cacciare la gente a calci dalle proprie case e incolpare il Venezuela del crollo dei mutui ipotecari – è semplicemente politica USA.
Il luogo in cui questo doppio metro è dimostrato con maggior chiarezza è Detroit, dove il governatore del Michigan ha recentemente imposto uno stato di economia marziale, una sospensione della democrazia per garantire la sicurezza finanziaria. Con un direttore finanziario d’emergenza che gestisce tutto da solo una città di più di 700.000 abitanti, il Michigan mostra che oggi la questione di fondo della sicurezza non è fisica. E’ finanziaria.
Come ha spiegato il pastore locale, Reverendo David Bullock, “Non è più il ’68 o il ’69 … le estati calde delle rivolte. [I ricchi] non sono più preoccupati per la sicurezza fisica. Si preoccupano per i loro soldi”.
Il fatto che la nazione stia sperimentando un diffuso terrorismo finanziario non rende in nessuno modo meno tragici gli attacchi di Boston. Ma dovrebbe renderci più arrabbiati che i banchieri di Wall Street siano indaffarati a resuscitare le stesse armi che hanno scatenato contro la nazione solo pochi anni addietro e che il nostro governo non faccia nulla per fermarli.
Laura Gottesdiener è una giornalista indipendente di New York City. Ha scritto per The Huffington Post, Arizona Republic, New Haven Advocate, AlterNet e Waging Nonviolence (wagingnonviolence.org) di cui è direttore associato. E’ stata attivamente coinvolta nel movimento Occupy e ha vissuto a Zuccotti Park dall’inizio di ottobre 2011 fino all’irruzione della polizia a metà novembre 2011. ‘A Dream Foreclosed’ [Un sogno pignorato] è il suo primo libro. Parte del materiale di questo articolo è tratto da quel libro.
Fonte originale: Reader Supported News, traduzione di Giuseppe Volpe.
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