Alimentazione

Alimentazione sostenibile, CIWF lancia lo spot contro gli allevamenti intensivi

Che cosa mangeremo quando saremo 10 miliardi?

L'agricoltura circolare ama la terra e la biodiversità. In Italia la prima azienda ad applicarla

Alimentazione sostenibile, CIWF lancia lo spot contro gli allevamenti intensivi

No agli allevamenti intensivi degli animali e sì ad una scelta alimentare eticamente corretta e consapevole.

Che cosa mangeremo quando saremo 10 miliardi?

Che cosa mangeremo nel 2050 quando, secondo le proiezioni demografiche, saremo 10 miliardi di persone? A questa domanda cerca di rispondere il regista Valentin Thurn con 10 Billion - What's on your Plate?

Applicare i principi dell'economia circolare anche al settore agricolo puntando sul recupero delle risorse sottratte al terreno ma ancora in circolo: scarti delle industrie agro-alimentari, reflui civili, letame delle stalle.

L’analista del rischio Nicholas Taleb aveva previsto la crisi finanziaria del 2008, evidenziando che i modelli di rischio comunemente usati erano errati.

Buono, sano ed ecosostenibile: dall'anno scorso l'orto biologico sul sesto piano dell'Hotel Milano Scala continua a fornire un primo approvvigionamento interno di ortaggi, piante aromatiche e fiori eduli per la cucina dell'hotel ispirata ai dettami Green&Glocal, oltre a rappresentare un vero e proprio gioiello in perfetta armonia con la filosofia "green" della struttura nel cuore di Brera e primo hotel a emissioni zero del capoluogo meneghino.

La cosiddetta rivoluzione verde ci aveva illuso che la “fame nel mondo” fosse solo un problema di volumi di produzione. Pochi s’erano fatti i cosiddetti conti della serva: se passo a un meccanismo di produzione “industriale” e costoso, a base di chimica e petrolio, come fanno i troppi indigenti del pianeta ad approfittarne? Dovremmo essere “noi” a regalare “a loro” tecnologie, know how, soldi per questi investimenti? Resta, come dire, il retrogusto di una ipocrisia che mira a coprire la patente malafede del primo mondo (noi) che ha continuato ad alimentarsi a spese del resto dell’umanità.

L’Integrated Oil Palm Project, che verrà realizzato nella regione della Ruvu Basin, nella Coast Region, a 40 Km da Dar es Salaam, in Tanzania, prevede l’acquisto di terreni per 199.8 miliardi di scellini (111 milioni dollari) ma secondo  il portavoce della National Development Corporation (Ndc), Abel Ngapemba, per ora sono stati acquisiti “solo” 6.000 ettari e deve essere ancora avviato il processo di trasferire la loro proprietà all’investitore.  Ngapemba ha spiegato che «Il progetto ha bisogno di almeno 10.000 ettari di terreno».

L’organizzazione ambientalista descrive un sistema basato sulle più recenti innovazioni scientifiche, grazie al quale è possibile produrre alimenti sani lavorando con la natura e non contro di essa. “Il futuro dell’agricoltura europea è nelle mani degli agricoltori che lavorano con pratiche ecologiche e sostenibili. Svolgono un lavoro cruciale per la nostra società e per questo motivo è necessario e urgente sostenerli.

È contestata la presenza della Coca Cola all’Expo sull’alimentazione… 

L’ ecologista indiana e presidente di Navdanya International, ha presentato al Forum del Biologico il Manifesto Terra Viva, elaborato da venti esperti di tutto il mondo. Dal Manifesto emergono almeno nove assi strategici che rafforzano l’appello verso il biologico. «Un appello che deve partire anche da Expo».

No agli Ogm in agricoltura, sì a una corretta informazione per il consumatore. Secondo i dati del rapporto “Gli italiani e l’agricoltura” realizzato da Ipr Marketing, Fondazione UniVerde e Coldiretti, il 73% degli intervistati si dichiara contrario all'utilizzo degli Ogm in agricoltura e il 90% vorrebbe delle etichette che indicassero chiaramente prodotti Ogm free. Anche per i cosmetici, il 44% gradisce di più quelli naturali provenienti da agricoltura biologica.

A tavola gli italiani a tavola spendono di più per frutta e verdura (dal 12,7% al 18,4% del budget), per cereali e pesce. In particolare il 62% si ispira alla dieta mediterranea ed è boom dell'alimentazione veg. Se una volta la carne rappresentava un terzo del budget alimentare, oggi pesa alla cassa per poco più di un quinto. Rispetto a quarant'anni fa pure pane e bevande influiscono meno sul bilancio.

I risultati dello studio sono stati così interessanti che i responsabili di Coop Svezia hanno deciso di realizzare un filmato da divulgare.

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