Diritto e Ambiente

Trivelle, Corte Costituzionale: sì al referendum. Ecco tutte le reazioni

Strategia Ue sulla biodiversità, le iniziative da intraprendere

Trivelle: «Dal governo nessun Piano su energia e clima. La risposta è la moratoria»

Trivelle, Corte Costituzionale: sì al referendum. Ecco tutte le reazioni

La Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile il referendum sulla durata delle autorizzazioni a esplorazioni e trivellazioni dei giacimenti già rilasciate nelle acque territoriali italiane, cioè entro le 12 miglia dalla costa.

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A darne notizia è il sottosegretario all'Ambiente, Silvia Velo, attraverso la pubblicazione sul sito de suo ministero del parere formulato dalla Direzione Generale per i Rifiuti e l'Inquinamento.
 
"Il codice ambientale - si legge nella nota di chiarimento indirizzata alla Federazione Italiana Produttori di Energia da fonti Rinnovabili (FIPER) - esclude espressamente dal campo di applicazione della normativa in materia di rifiuti, tra i diversi materiali indicati, gli sfalci e i residui di potatura prodott

Sono stati entrambi resi noti, sia quello della Dg Agri, che della Dg Sanità. L’argomento è stato trattato su entrambi i fronti, agricolo e sanitario. La risposta alle attese, soprattutto di tanti italiani che speravano in una regolamentazione più precisa e trasparente, è stata però negativa.

La denuncia di Fondo Ambiente Italiano, Greenpeace, Legambiente, Marevivo, Touring Club Italiano e Wwf è precisa: «Il ministero dello sviluppo economico ha autorizzato la società petrolifera Po Valley Operations ad ampliare un titolo già esistente – riperimetrando la superficie precedentemente concessa – estendendo così le attività di ricerca di gas e petrolio in mare entro le 12 miglia dalla costa, nonostante una legge del 2010 vieti tali attività entro questi limiti.

Alleghiamo la traduzione della lettera in inglese scritta alla Commissione Europea.

 

Nella lettera inviata PeaceLink definisce la legge appena approvata "una manovra finalizzata a evitare che il corso giudiziario per i crimini ambientali e delitti anche gravi venga rispettato".

 

Bruxelles, 20 maggio 2015

La Commissione ha adottato una nuova relazione che fornisce il quadro generale più esaustivo mai stilato sullo «stato della natura nell'UE». Le conclusioni indicano che la maggioranza degli uccelli gode di uno stato sicuro e che per alcuni habitat e specie la situazione è migliorata. Le azioni di conservazione mirate hanno avuto successo, ma sono necessari sforzi ben più importanti affinché la situazione migliori in modo significativo.

Tutto quello che sta avvenendo in Parlamento ha il sapore di una vergognosa costruzione scenografica nella quale, dietro la facciata di una legge che intenderebbe colpire i delitti contro l’ambiente, ancora una volta al bene dei cittadini ed alla tutela della loro salute viene sfacciatamente anteposto l’interesse del peggior potere economico e finanziario, con l’effetto devastante di ostacolare, invece che semplificare, le attività di indagine e giudizio su questa delicatissima materia.

Con 170 sì, 20 no e 21 astensioni, e dopo due passaggi alla Camera e uno al Senato, l'Aula di palazzo Madama ha infatti approvato definitivamente il ddl n. 1345-B, che contiene disposizioni in materia di delitti contro l'ambiente.
 
Il provvedimento introduce nel codice penale quattro nuovi reati: il delitto di inquinamento ambientale, il delitto di disastro ambientale, il delitto di traffico ed abbandono di materiale di alta radioattività e il delitto di impedimento del controllo. Non solo.

Al Governo si parla nuovamente di trivellazioni petrolifere. E stavolta si fa con il nuovo decreto legislativo sulle piattaforme offshore. Il Consigli dei Ministri ha approvato ieri il recepimento della direttiva europea n. 2013/30 in materia di sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi.

In difesa di queste due fondamentali normative gli ambientalisti europei si sono mobilitati lanciando una campagna online dal titolo “Allarme natura”, Oltre 100 organizzazioni non governative hanno unito le forze per consente ai cittadini di partecipare alla consultazione pubblica che l’Esecutivo UE ha lanciato proprio in occasione delle previste riforme. Unica occasione per i cittadini di esprimere la propria opinione durante la valutazione tecnica della Commissione.

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