I cambiamenti climatici mettono a rischio la sicurezza alimentare. Se ne parla in questi giorni al Salon de l'agricolture di Parigi, dove scienziati e studiosi cercano di delineare soluzioni che permettano ai sistemi agricoli di adattarsi ai cambiamenti climatici. Il tema della sicurezza alimentare è stato trascurato dai precedenti negoziati sul clima, ma non sarà alla Conferenza mondiale sul clima che si terrà a Parigi nel prossimo dicembre.
Se l'obiettivo prioritario resta il contenimento del riscaldamento globale entro i 2° C, i climatologi e gli scienziati sul fronte del contenimento dei cambiamenti climatici riconoscono la necessità di assicurare la resilienza alle popolazioni maggiormente vulnerabili e la sicurezza alimentare e la sussistenza ai Paesi in via di sviluppo.
Secondo la Fao, la produzione alimentare dovrà aumentare del 70% nei prossimi trentâanni affinchè possano essere nutriti i 9 miliardi di abitanti che il pianeta conterà nel 2050, a fronte degli attuali 7 miliardi. Attualmente circa 805 milioni di persone soffrono la fame e, secondo il Programma Onu per lo sviluppo, da qui al 2080 altri 600 milioni di persone soffriranno la fame, soprattutto a causa dellâeffetto dei cambiamenti climatici.
Il riscaldamento globale aumenta il margine dâincertezza sulla produzione agricola: in alcune aree del mondo come l'Africa subsahariana e il Sud-Est asiatico l'agricoltura rappresenta l'80% della sussistenza della popolazione. Ciò significa che eventi climatici avversi rischiano di mettere in pericolo la sussistenza per ampie fasce della popolazione.
Nel rapporto dell'IPCC pubblicato a novembre si legge che senza un reale sforzo di adattamento da parte dell'agricoltura alle nuovi condizioni climatiche, la produzione delle tre grandi colture globali (grano, riso e mais) potrebbe diminuire del 2% nel prossimo decennio. L'abbassamento della produzione, già presente nelle zone temperate, ha ripercussioni fortemente negative sulla produzione nei Paesi tropicali: gli eventi meteo estremi più frequenti e più estremi hanno come immediata conseguenza il rialzo o, comunque, una maggiore volatilità dei prezzi alimentari. Secondo l'Ong Oxfam il prezzo medio delle derrate base potrebbe più¹ che raddoppiare nei prossimi ventâanni in rapporto ai prezzi osservati nel 2010.
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