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Ecco i “Repair café”: aggiustare è meglio che buttar via.

Categoria: Rifiuti Tag:

Perché gettare via gli oggetti che possono essere riparati senza troppa fatica? Nel 2009 questa domanda se l’è fatta Martine Postma, una agguerrita olandese impegnata nello diffusione del concetto di sostenibilità. La sua risposta al quesito è stata la nascita ad Amsterdam del primo “Repair café”, ovvero un luogo nel quale la gente può portare gli oggetti da riparare e farlo insieme a professionisti che mettono gratuitamente a disposizione la propria consulenza per dare una nuova vita a mobili, piccoli elettrodomestici, biciclette, abiti, vasellame e tanto altro.

Dai Paesi Bassi la filosofia dei Repair café si sta diffondendo in tutto il mondo: Austria, Belgio, Germania, Irlanda, Liechtenstein, Lussemburgo, Svizzera, Regno Unito e Francia solo per restare in Europa. Ma anche negli Stati Uniti e in Canada il fenomeno comincia ad allargarsi. In ogni “Repair Café” chi porta il proprio oggetto, oltre ai professionisti che lo aiutano nella riparazione, trova anche gli utensili e il materiale di piccolo consumo utili allo scopo, manuali per il “fai da te” e, naturalmente, una tazza di caffé o the per ingannare l’attesa.

Tutti i “Repair Café” nel mondo fanno riferimento alla onlus fondata dalla stessa Martine Postma che ne promuove la nascita.  Chiunque può dare vita a un “Repair Café”, anche in Italia. Lo starter kit viene inviato dalla onlus contro il versamento di 45 dollari per il rimborso delle spese di spedizione. Le uniche avvertenze sono quelle di avere a disposizione un locale per organizzare gli incontri che possono essere a cadenza settimanale e di organizzare la rete dei volontari.

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