La corsa all’acqua è ufficialmente iniziata in Cina dove i residenti della città occidentale di Lanzhou si sono precipitati a comprare tutta l'acqua minerale in bottiglia all'inizio di questo mese dopo gli eccessivi livelli di benzene rilevati nell’acqua potabile delle abitazioni. Questa è, però, solo la punta dell’enorme poblema che la popolazione cinese sarà costretta ad affrontare.
Come riporta The Business Times, il 60% delle acque sotterranee cinesi, che sono ufficialmente monitorate, è inquinato. Queste acque non sono quindi utilizzabili per il consumo umano.
In un sondaggio annuale pubblicato dal Ministero della Terra e delle Risorse, la qualità dell'acqua di 203 diverse località misurata dai chimici governativi è risultata "relativamente bassa" (potabile solo dopo trattamenti specifici) o "molto bassa" (del tutto sconsigliata per qualsiasi uso alimentare).
Sembra che la tesi di Ismail Serageldin, videpresidente della Banca Mondiale, secondo la quale “le guerre del 21° secolo saranno combattute per l'acqua" stia prendendo sempre più corpo.
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