Gli attivisti italiani reagiscono con decisione alle dichiarazioni del primo ministro Matteo Renzi, che durante la sua visita al parlamento israeliano questa settimana, ha asserito che “L’Italia sarà sempre in prima linea contro tutte le forme di boicottaggio”, dal premier definito come “sterile e stupido”.
L’attacco del leader di centro-sinistra al BDS, su cui c’è stata in Italia ampia copertura mediatica, arriva in un momento in cui molti governi europei stanno intensificando le loro relazioni con Israele.
La Grecia ha questa settimana firmato un accordo militare senza precedenti con Israele, e tanto le forze militari greche che le italiane hanno recentemente preso parte a esercitazioni congiunte con l'aviazione israeliana, nonostante il ruolo di quest'ultima nella devastazione di Gaza la scorsa estate.
BDS Italia, che raccoglie al suo interno decine di gruppi e associazioni, ha risposto che con le sue dichiarazioni, Renzi “dimostra di non conoscere affatto il movimento per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS), movimento lanciato nel luglio 2005 da una ampia coalizione della società civile palestinese, come risposta necessaria e morale per fermare le continue violazioni del diritto internazionale da parte di Israele, laddove le istituzioni hanno fallito”.
Rimandando al mittente le sue stesse parole, BDS Italia ha ribadito che “‘sterile e stupido’ è continuare a ignorare le violazioni di Israele invece di prendere misure concrete per far rispettare i diritti umani, il diritto internazionale umanitario e le risoluzioni ONU e sostenere la richiesta di libertà, giustizia e uguaglianza delle e dei palestinesi”.
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