Attivisti ed esponenti di varie organizzazioni sindacali di tutto il mondo ieri a Londra hanno inscenato una vibrante protesta davanti alla sede della Rio Tinto, in occasione della sua annuale assemblea degli azionisti.
La multinazionale mineraria anglo-australiana è accusata di una serie di violazioni ambientali e di non aver applicato alcune misure di sicurezza, causando così la morte di 41 minatori nel solo 2013. In particolare per l’incidente della miniera d’oro indonesiana di Grasberg, per cui hanno perso la vita 33 lavoratori, esiste uno studio della commissione locale sui diritti umani che dimostra che la tragedia sarebbe potuta essere evitata.
A Londra, inoltre, era presente anche Perle Zafinandro, la presidentessa dell’associazione malgascia FAGNAMBO, che da tempo punta il dito contro le pratiche di accaparramento delle terre portate avanti dalla Rio Tinto nel Paese africano. Pratiche che hanno provocato impatti ambientali molto pesanti.
Nel marzo dello scorso anno, la Zafinandro ed altri attivisti malgasci sono stati arrestati durante una protesta pacifica contro la Rio Tinto e hanno trascorso 58 giorni in prigione. La Zafinandro è volata fino in Inghilterra per far valere le ragioni delle comunità danneggiate dai progetti della compagnia. L’amministratore della Rio Tinto, Sam Walsh, ha promesso in maniera generica di voler procedere con un piano di riforestazione delle zone devastate dall’attività estrattiva. “Ma come faranno a far crescere alberi su un terreno ormai completamente morto?” ha dichiarato la Zafinandro al quotidiano britannico The Guardian.
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