Diritto e Ambiente

Greenpeace: denuncia contro i grandi inquinatori del clima

No alle trivellazioni. Gli ambientalisti si appellano alle regioni

AllarmeNatura: più di 500.000 firme in tutta Europa!

No alle trivellazioni. Gli ambientalisti si appellano alle regioni
AllarmeNatura: più di 500.000 firme in tutta Europa!
La mobilitazione coincide con la consultazione aperta dalla Commissione europea per raccogliere pareri che serviranno per formulare la tanto discussa normativa attesa per fine anno sul pacchetto 'economia circolare'.

Il sospetto già c’era, visto quanto da anni si racconta sul saccheggio delle terre. Adesso, però, il fenomeno è anche circoscritto dai numeri. E così spalle al muro, finisce l’Unione Europea: ovvero colei che più di tutti trae profitto dal disboscamento illegale delle terre, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Soltanto alle sue spalle si collocano nazioni ampie e popolose come gli Stati Uniti, la Russia e la Cina. A entrare nei nostri confini in ingenti quantità sono soia, olio di palma, carni bovine e pellame.

Ha raggiunto buoni risultati il progetto europeo Life che nella riserva naturale statale Le Cesine, in Puglia, ha incrementato la biodiversità in particolare della zona umida nel cuore dell’oasi Wwf e delle aree agricole circostanti, a seguito dello spostamento del tracciato della statale che tagliava a metà la riserva stessa. Oltre 10 anni dopo la conclusione del progetto, la Commissione Europea ha scelto proprio Le Cesine per un monitoraggio sul posto in corso in questi giorni e verificare i risultati ottenuti.

Lo scioglimento dei ghiacci presuppone un aumento del traffico navale nelle aree più fredde del pianeta. Ecco perché, dopo anni di negoziati sulla riforma del Codice Polare, l’Agenzia Aarittima delle Nazioni Unite ha adottato disposizioni più severe in materia di sicurezza e in materia ambientale per le navi che operano nelle zone dei poli.

La riforma dell’agricoltura biologica, ferma da mesi in Commissione Europea, è stata al centro del vertice del Consiglio dei Ministri dell’agricoltura svoltosi ieri a Bruxelles. Al termine del primo giro di consultazioni, è apparso subito evidente che le posizioni dei 28 Stati membri sul tema erano piuttosto discordanti.

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