Pesca, «Il crimine organizzato transnazionale la fa da padrone»

Categoria: Diritti Umani Tag: Alimentazione

Il rapporto è commissionato dalla Global Initiative Against Transnational Organized Crime e The Black Fish, un’organizzazione che lavora a livello internazionale per il contrasto alla pesca illegale. Quest’ultima troppo a lungo è stata considerata soltanto una questione da affrontare a livello di regolamentazione. In realtà, affermano gli autori del rapporto, si tratta di criminalità organizzata transnazionale in piena regola. Sempre più strettamente connessa con altre pratiche violente e dal pesantissimo impatto sociale, come il traffico di esseri umani, il narcotraffico e il lavoro schiavistico. «La pesca illegale – spiega infatti Teale N. Phelps Bondaroff, che ha coordinato il gruppo di ricerca – porta grandi flotte in ogni angolo del globo. Queste ultime impiegano strategie sofisticate e coordinate per smerciare pesce e denaro e per evadere il fisco. Se riescono a portare avanti queste attività è perché violano ogni norma a tutela del lavoro e dell’ambiente, e non esitano a ricorrere a corruzione, violenza e omicidi». 
Il fenomeno non è certo marginale nemmeno a livello di dimensioni: ad oggi, oltre il 90% delle riserve ittiche globali è oggetto di uno sfruttamento eccessivo. Di fronte a una realtà del genere, le organizzazioni internazionali sono ancora troppo timide. E dovrebbero decidersi a rafforzare le regole a livello internazionale e crearne di nuove, all’interno dei singoli Stati. Incrementando il monitoraggio e le pene per i colpevoli.

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