Hillary Clinton, dopo mesi di tentennamento, ha fatto i suoi conti e, vista la deriva eco-scettica che sta togliendo credibilità ai Repubblicani, visto che il senatore “socialista” del Vermount Berinie Sanders la sta ormai tallonando nel gradimento per le primarie democratiche, mettendola in difficoltà proprio sulle politiche ambientali e sociali, ha finalmente deciso di rompere gli indugi e di dire no alla Keystone XL pipeline, la gigantesca condotta petrolifera che dovrebbe portare il greggio delle sabbie bituminose dell’Alberta (il più sporco e costoso del mondo), dal Canada fino alle raffinerie texane sella Costa del Golfo del Messico.