Una rivoluzione francese, a metà. Il deputato socialista francese Jean Glavany ha infatti presentato un emendamento che gli animali domestici siano considerati dalla legge francese «esseri viventi dotati di sensibilità» e non «cose» come previsto finora dal Codice civile. Un testo inserito nell’ambito del progetto di legge sullo statuto giuridico degli animali all’ordine del giorno all’Assemble’e nationale, il parlamento transalpino. Già perché il testo proposto prevede
Una vera e propria rivoluzione soprattutto per gli animali e per chi li ama. Ma è una rivoluzione a metà perché il testo precisa infatti che gli animali restano sottomessi al «regime giuridico dei beni corporali», quindi delle cose. Ma rimane comunque una decisione dall’elevato significato simbolico, primo passo verso possibili futuri cambiamenti.
Quello della sensibilità degli animali non è l’unico aspetto preso in considerazione dalla nuova legge. Nel testo presentato il deputato si è anche occupato di che cosa possa capitare in caso di divorzio dei coniugi, soprattutto a chi spetta la proprietà dell’animale: se avuto prima delle nozze va a chi lo ha acquistato. Mentre la situazione si complica quando l’animale è arrivato in famiglia dopo il matrimonio e la coppia ha adottato il regime della separazione dei beni. In quel caso la decisione spetta al giudice, che potrebbe anche stabilire l’affidamento alternato. Alla faccia della sensibilità dell’animale.
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