Inquinamento: in Europa 600mila morti l’anno e 1.400 miliardi spesi per la salute dei cittadini

Categoria: Salute Tag: Economia e Finanza

Non si tratta solo di un danno per la salute dei cittadini. Perchè l'inquinamento costa alle economie europee qualcosa come 1463 miliardi di euro l'anno in malattie e decessi. E in dieci paesi europei si tratta di un valore superiore al 20% del prodotto interno lordo. In Italia la percentuale è al 4,7% del Pil. A rivelarlo è uno studio reso noto ad Haifa dall'Organizzazione mondiale della sanità e dall'Ocse riferito al 2010 e specifico per l'Europa. Secondo l'Oms, il costo è riferito alle circa 600 mila morti premature causate dall'inquinamento atmosferico.

"Frenare gli effetti sulla salute dell'inquinamento atmosferico paga. Le prove che abbiamo presentato forniscono ai decisori un motivo valido per agire", ha detto Zsuzsanna Jakab, direttore regionale dell'Oms per l'Europa. "Il lavoro intersettoriale che abbiamo fatto è la spina dorsale del programma che abbiamo avviato 26 anni fa sull'ambiente e la salute, ed è ancora più importante oggi nelle discussioni che si svolgono in questo incontro di Haifa". Si tratta del primo studio di questo tipo riguardante l'inquinamento indoor e outdoor condotto nei 53 paesi che vengono inclusi dell'Oms nella regione Europa: secondo i dati in non meno di 10 paesi, il costo ammonta a un valore superiore al 20% del prodotto interno lordo ed è calcolato sulla base degli importi che le società sono disposte a pagare per evitare morti e malattie di questo tipo. Per l'Italia i costi calcolati dall'Oms ammontano al 4,7% del Pil.

Dal lavoro dell'Oms emerge che oltre il 90% dei cittadini europei sono esposti a livelli annui di polveri sottili al di sopra dei limiti imposti dalle linee guida dell'organizzazione sanitaria: proprio la qualità dell'aria outdoor ha rappresentato una delle cause delle 482 mila morti premature nel 2012 per malattie cardiache e respiratorie, mentre a livello indoor sono state registrate 117.200 morti premature, cinque volte di più nei paesi a basso e medio reddito rispetto a quelle ad alto. "Ridurre l'inquinamento atmosferico è diventata una priorità politica", dichiara Christian Friis Bach, Segretario esecutivo della Commissione economica delle Nazioni Unite per l'Europa (Unece). La qualità dell'aria sarà un tema chiave alla prossima Conferenza ministeriale sull'ambiente per l'Europa in Georgia nel 2016. Cinquantuno paesi sono oggi chiamati a trovare soluzioni comuni nel quadro della Convenzione Unece sull'inquinamento atmosferico transfrontaliero. Questo lavoro deve essere rafforzato e ulteriormente esteso a più paesi e in altre regioni".

E proprio il "dossier inquinamento" sarà discusso nelle prossime settimane a Bruxelles. Il parlamento europeo sta discutendo i nuovi tetti nazionali delle emissioni per il periodo che va dal 2020 al 2030. Attualmente l'emergenza inquinamento vede 17 Paesi UE sotto osservazione per il superamento
dei limiti delle polveri sottili. In Italia, sotto procedura d'infrazione in dieci regioni, un problema crescente degli ultimi anni è quello di stufe e camini, sempre più usate a causa della crisi e all'origine di elevate emissioni di polveri sottili.

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