In occasione del Convegno "Investing for the Poor", apertosi ieri in Vaticano, promosso dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace per individuare vie attuali e praticabili verso una maggiore equità sociale, il Papa ha ricevuto in udienza i partecipanti rivolgendo loro un discorso tutt’altro che banale.
La riflessione del Pontefice parte dalla critica alla finanza speculativa che fa del profitto l’unico criterio di scelta negli investimenti relegando i risvolti etici e sociali ad elementi di contorno in fase di scelta. E lo fa senza usare mezzi termini: “Non possiamo tollerare più a lungo che i mercati finanziari governino le sorti dei popoli piuttosto che servirne i bisogni, o che pochi prosperino ricorrendo alla speculazione finanziaria mentre molti ne subiscono pesantemente le conseguenze.”
E dove queste speculazioni più chiaramente manifestano la loro disfunzionalità è proprio nell’accesso al cibo:
“In particolare, la speculazione sui prezzi alimentari è uno scandalo che ha gravi conseguenze per l’accesso al cibo dei più poveri. E’ urgente che i Governi di tutto il mondo si impegnino a sviluppare un quadro internazionale in grado di promuovere il mercato dell’investimento ad alto impatto sociale, in modo da contrastare l’economia dell’esclusione e dello scarto.”
Una finanza slegata dall’etica, insomma, sta affamando il Pianeta. Per contro il pontefice invita a valutare con attenzione lo strumento dell’impact investing quale strumento finanziario in grado di bilanciare la necessità di remunerare il capitale investito con quella di creare sviluppo condiviso e bene comune.
L’impact investor si configura come un investitore consapevole dell’esistenza di gravi situazioni di inequità, di profonde diseguaglianze sociali e delle penose condizioni di svantaggio in cui versano intere popolazioni […] Tali investimenti intendono produrre un impatto sociale positivo per le popolazioni locali, come la creazione di posti di lavoro, l’accesso all’energia, l’istruzione e la crescita della produttività agricola. I ritorni finanziari per gli investitori sono più contenuti rispetto ad altre tipologie d’investimento. […] La logica che anima queste forme innovative d’intervento è quella che <riconosce il legame originale tra profitto e solidarietà, l’esistenza di una circolarità feconda fra guadagno e dono>”
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