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Roma, inaugurato Museo dei crimini ambientali

Categoria: Ambiente Tag:

Il museo è il primo in Europa a denunciare i reati che deturpano l’ambiente: «Questa struttura, unica nel suo genere, svolgerà un ruolo educativo molto importante per la cittadinanza, in particolare per i più giovani», ha detto Martina.

Il ministro per le Politiche agricole ha aggiunto: «Si tratta di un passo importante per costruire la consapevolezza dei cittadini. Farò tutto il possibile affinché iniziative come questa si moltiplichino. Credo inoltre che potremo creare un legame tra questa iniziativa e il grande appuntamento dell’Expo 2015. La sicurezza ambientale e agroalimentare – ha concluso Martina – è un diritto che va garantito a tutti i cittadini e questa sarà tra le priorità del mio dicastero».

«Il museo – ha aggiunto Patrone – non è soltanto un’esposizione statica di reperti ma un punto d’incontro per ricerche, dibattiti e attività di divulgazione ed educazione ambientale rivolte soprattutto ai giovani». «Si tratta – ha specificato Coccia – del primo museo tematico in Europa che si occupa del crimine ambientale in senso stretto e pertanto rappresenta un vero e proprio primato per l’Italia».

Il museo è ospitato in una struttura a forma di roccia che si estende all’interno su una superficie di 400 metri quadrati. Il percorso espositivo evidenzia le varie tipologie di reati contro la flora e in particolare la fauna, così come i numeri relativi all’attività svolta dal Corpo forestale dello Stato.

Nell’area dedicata al tema dell’inquinamento ambientale e agli incendi sono presenti degli esemplari vivi di avocette che sono degli uccelli dal curioso becco all’insù, spesso vittime dell’inquinamento delle zone umide. Segue una sezione dedicata al bracconaggio, in cui sono mostrate le varie trappole mortali tese agli animali. Nella foto, oggetti sequestrati dal Corpo Forestale dello Stato a seguito di un’operazione anti-bracconaggio.

I visitatori sono poi sensibilizzati sul tema della deforestazione attraverso dei pannelli che denunciano gli effetti negativi di questo fenomeno. Sono esposte delle pelli di serpenti, crani di scimpanzé e gusci di tartarughe, oltre agli strumenti utilizzati dal Corpo forestale dello Stato per l’identificazione delle specie e per misurare il livello di inquinamento dei fiumi.

Al termine della visita, Martina si è complimentato con gli uomini del Corpo forestale dello Stato e con Coccia per la realizzazione del museo che testimonia l’alto grado di professionalità raggiunti nella prevenzione e repressione dei reati ambientali.

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