Diritto e Ambiente

Trivelle, Corte Costituzionale: sì al referendum. Ecco tutte le reazioni

Strategia Ue sulla biodiversità, le iniziative da intraprendere

Trivelle: «Dal governo nessun Piano su energia e clima. La risposta è la moratoria»

Trivelle, Corte Costituzionale: sì al referendum. Ecco tutte le reazioni

La Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile il referendum sulla durata delle autorizzazioni a esplorazioni e trivellazioni dei giacimenti già rilasciate nelle acque territoriali italiane, cioè entro le 12 miglia dalla costa.

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In difesa di queste due fondamentali normative gli ambientalisti europei si sono mobilitati lanciando una campagna online dal titolo “Allarme natura”, Oltre 100 organizzazioni non governative hanno unito le forze per consente ai cittadini di partecipare alla consultazione pubblica che l’Esecutivo UE ha lanciato proprio in occasione delle previste riforme. Unica occasione per i cittadini di esprimere la propria opinione durante la valutazione tecnica della Commissione.

Sapete che alla COP 21 di Parigi potrebbero prenderci tutti in giro, spacciandoci per oro quel che invece è spazzatura? Le promesse sul clima saranno altisonanti, ma grazie ad una scappatoia potrebbero non corrispondere ad un reale impegno.

Dopo essere stato licenziato all'Aula di Montecitorio, il testo, approdato palazzo Madama, è stato approvato, senza essere modificato, dalla commissioni Ambiente e Giustizia del Senato.
 
Dei dieci emendamenti presentati, tutti respinti, otto chiedevano la reintroduzione del divieto di air gun, la tecnica utilizzata per la ricerca di giacimenti di idrocarburi che serve ad ispezionare i fondali marini per capire cosa contiene il sottosuolo.

Economia circolare significa chiudere il più possibile i cicli produttivi, in una gestione dei flussi materiali che è alla base dello sviluppo sostenibile. Un concetto tanto importante, che diventa però spesso sfumato e contorto. 

 

Infatti, l’ultimo voto del Senato aveva licenziato il DDL con una larga maggioranza parlamentare ed il sostegno di molte associazioni ambientaliste, le quali chiedevano che il DDL venisse al più presto approvato definitivamente dalla Camera “senza modificare neanche una virgola”. Appello cui aderivano numerosi deputati e senatori del Pd, di Sel e del Movimento 5 stelle.

 

Perché attaccano le leggi che proteggono la natura?

Le norme che proteggono le nostre piante, gli animali e gli habitat europei più preziosi (la Direttiva Uccelli e la Direttiva Habitat) sono tra le leggi sottoposte ad un processo di revisione (REFIT) da parte della Commissione Europea. Purtroppo questa revisione avviene in un contesto di forte pressione politica per indebolirle, nonostante gli enormi benefici che queste norme hanno portato alle persone e all'ambiente.

Mobilitazione degli ambientalisti europei in difesa delle leggi Ue “salva-natura”. Oltre cento organizzazioni non governative hanno unito le forze per lanciare una campagna online, battezzata “Allarme natura” (su Twitter l’hashtag è #NatureAlert), che consente ai cittadini di partecipare alla consultazione pubblica della Commissione europea, impegnata nella revisione di due direttive chiave: Habitat e Uccelli, fra le più importanti al mondo in termini di tutela di animali, piante e habitat, dall’estinzione.

Il corso intende investigare i grandi temi di attualità del diritto ambientale in una prospettiva comparatistica, concentrandosi in particolare sulle novità normative entrate in vigore negli ultimi anni in materia di cambiamenti climatici, di responsabilità ambientale e di inquinamento idrico e atmosferico.

“Sul ‘Green Act’ siamo in una fase di ascolto, sto girando l’Italia per cogliere le migliori esperienze del nostro Paese”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, che lunedì a Bolzano ha visitato la sede dell’Accademia europea Eurac.
“Proprio a Bolzano – ha aggiunto il ministro – ne abbiamo diverse, sia dal punto di vista della mobilità sostenibile, che per la presenza di centri di eccellenza scientifica”.

Il recente decreto sulla "tenuità  del fatto" (Decreto Legislativo 16 marzo 2015 n. 28), per certi versi piuttosto sottovalutato nella percezione operativa dalle forze di polizia, riguarda invece direttamente l’attività di gran parte degli organi di polizia giudiziaria. Infatti, questa nuova disciplina normativa riguarda tutti i reati per i quali è prevista la pena detentiva non superiore nel massimo a cinque anni, ovvero la pena pecuniaria, sola o congiunta alla predetta pena.

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