La proposta sarà lanciata in occasione del Convegno “Water, Energy, Food (The Nexus approach)” promossa dalla Cooperazione italiana che si svolgerà presso la Cascina Triulza a Milano. L’obiettivo della campagna è quello di individuare, attraverso la mobilitazione dei cittadini, delle reti internazionali, dei movimenti sociali, ONG e associazioni, un gruppo di Stati e istituzioni disposti ad avviare negoziati per un secondo protocollo al Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e culturali che definisca le modalità di realizzazione di un “diritto umano all’acqua e ai servizi igienico-sanitari”, sulla scorta della risoluzione del Consiglio per i diritti umani del settembre 2010, che riconosce come spetti agli Stati la responsabilità di garantire il pieno esercizio di tutti i diritti dell’uomo. Per farlo, lo strumento più efficace messo in campo dalla campagna è quello di un vero e proprio trattato di diritto internazionale vincolante per gli Stati che lo firmeranno, e che definisca le procedure per garantire il rispetto di questo diritto.
«Dopo cinque anni – spiega Rosario Lembo, presidente Cicma – le risoluzioni Onu non hanno visto attuazione concreta, mentre l’urgenza di sancire i diritti umani attraverso strumenti giuridici internazionali, nell’attuale processo di globalizzazione, è una priorità». In questo momento la campagna diventa anche uno strumento importante per difendere un diritto fondamentale come quello all’acqua e contrastare le minacce ai diritti umani provenienti da trattati internazionali, come TTIP, CETA, l’EPA, che mirano ad influenzare la sovranità degli Stati e limitare le restrizioni imposte dalle leggi nazionali, anche costituzionali, in difesa dei diritti umani sanciti la Dichiarazione delle Nazioni Unite.
“WaterHumanRightTreaty” è quindi una proposta di azioni aperte al contributo e alla condivisione di movimenti, reti, comitati impegnati nella difesa dell’acqua e dei diritti umani che vogliono contrastare il processo di accaparramento e la finanziarizzazione dei beni comuni e vogliono sottrarre alle multinazionali e al libero mercato, la “governace” dei beni comuni del nostro pianeta. Maggiori informazioni sul sito: www.waterhumanrighttreaty.org
Commenti
Aggiungi un commento