Ai candidati italiani alle Elezioni Europee

PREMESSA

La finanza speculativa sposta montagne di soldi senza costruire nulla24ma perseguendo solo il massimo profitto. Il valore degli scambi di “titoli” è immenso, rispetto a quello dell’economia produttiva di beni e servizi. Un esempio per tutti: nell’economia reale gli scambi di beni e servizi tra Paesi nel mondo hanno un volume di affari che si attesta intorno ai 20.000 miliardi di dollari all’anno, mentre nel mondo finanziario gli scambi di valute hanno superato i 5.000 miliardi di dollari al giorno!

La liquidità, riversata in abbondanza sui mercati finanziari dalle politiche monetarie espansive, riaccende l’allerta sul rischio di nuove crisi finanziarie che potrebbero creare effetti ulteriormente devastanti sulla distribuzione del reddito e sulle finanze pubbliche. In un recente documento del Fondo Monetario Internazionale[1]viene evidenziato un aumento del rapporto debito/PIL, a seguito della crisi del 2007, di 70 punti percentuali in Islanda e Irlanda e superiore ai 20 punti percentuali in Grecia, Germania, Regno Unito, Belgio e Olanda. Sebbene l’impatto in Italia sia stato più contenuto (8%) i rischi rimangono elevatissimi dati i livelli del nostro debito pubblico e nessun elemento garantisce che una futura crisi non possa colpirci in modo più significativo.

I paesi dell’Unione Europea perdono ogni anno 1.000 miliardi di euro in evasione ed elusione fiscale secondo le stime della Commissione Europea. Allo stesso tempo si stima che 32.000 miliardi di dollari di ricchezza finanziaria si trovano nei paradisi fiscali. Così ogni anno i governi europei e quelli in via di sviluppo si vedono sottratti miliardi di euro con i quali invece si potrebbero finanziare servizi pubblici per tutti i cittadini, in Europa ed altrove.

Noi cittadini stiamo pagando un prezzo altissimo per la crisi. Il nostro denaro è stato investito in un “casinò finanziario” per la ricchezza di pochi. E mentre con i soldi pubblici (ancora una volta soldi nostri!) si tappavano le falle create proprio dall’irresponsabilità degli speculatori, la speculazione finanziaria ripartiva senza interruzioni significative e senza rispondere dei danni causati.  L’uso speculativo del denaro è un’attività che si pone in netta antitesi agli sforzi di settori produttivi che generano un reddito stabile e duraturo nel tempo.  Avallarne i benefici effimeri vuol dire creare pericolose illusioni che spingono singoli ed istituzioni finanziarie a mettere a rischio il benessere di famiglie, comunità ed interi Paesi.

Se l’Europa vuole davvero intraprendere un nuovo corso nel segno della responsabilità e dell’innovazione, la riforma della finanza è un settore cruciale in cui intervenire con urgenza e determinazione.

RICHIESTA DI IMPEGNO

Come candidato alle elezioni del Parlamento Europeo
quale sarà il Suo contributo per la riforma della finanza e per la giustizia fiscale?

In particolare si impegna a:

·         Fare luce sull’operato delle multinazionali in ogni singolo Paese, obbligando queste a rendere pubblici, in ciascun Paese in cui operano (rendicontazione Paese per Paese), i dati relativi ai profitti, alle tasse pagate, ai sussidi ricevuti, al fatturato e al numero della forza lavoro

Perché è importante:Una delle misure che singolarmente darebbe maggiore impulso alla lotta contro i paradisi fiscali è la rendicontazione Paese per Paese (Country by Country reporting) dei dati contabili e fiscali delle imprese multinazionali. Queste ultime devono oggi riportare nei propri bilanci unicamente dati aggregati per macro-regioni. In questo modo è impossibile sapere cosa avviene in ogni Paese, e in particolare se le imprese pagano in ogni giurisdizione le tasse dovute per le attività di produzione e commercio e per i profitti realizzati. L’obbligo di pubblicazione dei bilanci e dei dati relativi a profitti e tasse pagate in ogni giurisdizione consentirebbe un decisivo salto di qualità nella lotta contro l’evasione fiscale. Se i cittadini non hanno accesso alle informazioni delle  multinazionali che operano nei singoli paesi, compresi i dati relativi ai loro profitti, all’attività economica e alle tasse versate in ogni Paese, non sarà possibile valutare se  la tassazione a cui sono sottoposte è giusta. L’attuale mancanza di chiarezza permette alle multinazionali di evadere le tasse, aggirare le leggi fiscali nazionali e di spostare i propri profitti verso i paradisi fiscali.
Alla luce delle ingenti risorse perse ogni anno a causa dell’evasione fiscale sia nell’UE sia nei Paesi in via di sviluppo, è fondamentale rendere i bilanci societari più trasparenti.

·       Rendere noti i veri proprietari delle società, attraverso la creazione di un registro accessibile al pubblico sui proprietari di tutti i fondi societari, fondazioni e società presenti in un dato territorio

Perché è importante: Vi è un abuso di strutture legali che mantengono l’anonimato dei proprietari al fine di occultare e riciclare soldi derivanti dall’evasione, dalla corruzione e da altre attività illegali. Per prevenire il riciclaggio di denaro e l’evasione fiscale, l’UE deve creare registri pubblici dove vengano indicati gli effettivi ultimi beneficiari (la cosiddetta beneficial ownership) dei profitti di società, fondi fiduciari, fondazioni e altre strutture legali simili.

·         Tassare in Europa le Transazioni Finanziarie, per frenare la speculazione finanziaria e compensare i tagli subiti dai cittadini europei a causa della crisi finanziaria. Questa tassa potrebbe infatti generare risorse da destinare ad interventi di lotta alla povertà in Europa e, in parte, ad interventi di solidarietà internazionale verso i Paesi più poveri e di contrasto ai cambiamenti climatici.

Perché è importante: Una piccola tassa su ogni compravendita di strumenti finanziari non scoraggia i normali investimenti sui mercati, mentre argina gli eccessi di chi acquista e vende titoli migliaia di volte in un solo giorno, anche nell’arco di pochi secondi, per guadagnare sulle piccole oscillazioni del loro valore. Il peso della tassa diventa progressivamente più alto tanto più gli obiettivi sono di breve periodo.
Secondo le stime della Commissione Europea questa tassa se applicata negli 11 Paesi Membri, tra cui l’Italia, che hanno aderito al progetto di cooperazione rafforzata potrebbe generare un gettito fino a 35 miliardi di euro l’anno, e se applicata in tutti i Paesi UE potrebbe generare fino a 57 miliardi di euro l’anno

In Europa è attiva la lobby della finanza che, parola del Commissario europeo Semeta, è la più potente di tutti. Secondo i dati del recente rapporto di Corporate Europe, questa lobby ha un fatturato di oltre 120 milioni di Euro ed impegna oltre 1.700 persone, contro i 4 milioni di euro spesi da altri stakeholder (associazioni di consumatori, no profit, sindacati). L’attività di lobbying della finanza ha chiamato i parlamentari europei in oltre 1.900 incontri, monopolizzando la discussione e la partecipazione. La lobby finanziaria difende gli interessi di “high frequency traders”, “hedge funds”, “paradisi fiscali”, “speculatori in  derivati su valute, materie prime, Stati”, e si oppone a una forte regolamentazione dei mercati, ostacolando ad esempio l’introduzione di un’efficace Tassa sulle Transazioni Finanziarie e la separazione tra Banche d’affari e Banche commerciali.
Molti Parlamentari europei hanno già denunciato che questo condizionamento rischia di essere un impedimento per la vita democratica, se non si consolida una lobby altrettanto forte orientata all’Etica nella Finanza.

 

Come candidato alle elezioni del Parlamento Europeo ha intenzione di impegnarsi

per dare voce agli altri stakeholders, come la Campagna Zerozerocinque, attivi nel sostenere che

le attività nei mercati finanziari  non possono svolgersi in contrasto con l’utilità sociale?

 

PUBBLICAZIONE DEGLI IMPEGNI

 

Le risposte dei candidati che vorranno impegnarsi sulle richieste della Campagna ZeroZeroCinque verranno rese pubbliche sul sito della campagna.

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