Cina, Pechino ferma le acciaierie che si sottraggono ai controlli ambientali

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Cina, Pechino ferma le acciaierie che si sottraggono ai controlli ambientali

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Il governo centrale cinese ha ordinato la chiusura di 18 industrie dell’acciaio nella provincia settentrionale dell’Hebei, che dovranno interrompere la produzione per almeno un mese. Le acciaierie chiuse sono quelle che si sottraggono ai controlli statali per la protezione dell’ambiente e il risparmio energetico; la decisione di Pechino è stata presa di imperio dato l’altissimo livello di inquinamento locale e i tassi fuori controllo di consumo di energia elettrica. Lo riporta il China Securities Journal.

La provincia dell’Hebei è la maggiore produttrice di acciaio di tutto il mondo: nel corso di quest’anno dovrebbe arrivare al record di 620 milioni di tonnellate. Il distretto di Wuan, quello in cui si trovano le 18 fabbriche chiuse, lo scorso anno ha prodotto da solo 20 milioni di tonnellate. Tuttavia, nel provvedimento non sono previste le strutture della Hebei Steel Group, il maggior produttore nazionale.

All’inizio della scorsa settimana, le autorità hanno imposto il taglio del 20% della fornitura elettrica alle acciaierie: una mossa imposta dalla richiesta di Pechino di raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico nazionali. La stessa sorte è capitata a diverse acciaierie sparse per il Paese, comprese quelle delle provincia dello Shanxi, del Zhejiang e del Jiangsu: ad alcune di queste, l’energia è stata del tutto tagliata.

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