Nella stesso articolo si riporta un’intervenista al Ministro della Pesca giapponese che conferma l’intenzione di presentare un nuovo progetto di ricerca dopo che la Corte di Giustizia dell’Aia ha bocciato la cosiddetta “caccia scientifica” dei giapponesi. Ad esaminare il nuovo progetto sarà la Commissione Baleniera internazionale. Come è noto, vigendo il divieto della caccia commerciale, il Giappone giustifica il prelievo con le presunte rilevanze scientifiche.
Le balene che già nei prossimi giorni potrebbero essere prelevate, dovrebbero essere 210. Si tratta di un’area del tutto diversa da quella dell’oceano antartico dove si sono avuti i recenti scontri con la flotta di Sea Shepherd.
In Giappone la carne di balena è un alimento ancora in uso e di tradizione. Proprio nei giorni scorsi Greenpeace aveva denunciato il carico di 2000 tonnellate di carne di balena, in viaggio dall’Islanda verso il Giappone (vedi articolo GeaPress).
Si ricoda che oltre al Giappone e Islanda, altri paesi praticano la caccia alla balena. Tra questi la Groenlandia, facente parte del Regno Unito di Danimarca, e la Norvegia. Proprio quest’ultimo paese ha recentemente annunciato la quota di prelievo annuale. Si tratterà di 1286 balenottere minori.
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