Regno Unito, la Corte Suprema ordina al governo britannico di allestire un piano per la qualità dell'aria

Categoria: Esteri Tag: Salute

È il caso di dirlo: la notizia era nell'aria ed è arrivata. E si tratta di una ventata di aria fresca per il Regno Unito. La Corte Suprema ha ordinato al governo britannico di allestire un piano per affrontare i problemi di inquinamento atmosferico nel paese, dopo anni di inosservanza degli obblighi contenuti nella direttiva della Ue sulla qualità dell'aria.

La sentenza, arrivata mercoledì 29 aprile, è la vittoria di Client Hearth, organizzazione di avvocati impegnati nella salvaguardia dell'ambiente, che si era rivolta alla Corte proprio perchè imponesse un vincolo legale al governo britannico sull'osservanza dei limiti europei.

I cinque giudici della Corte Suprema si sono espressi all'unanimità a favore del gruppo e hanno stabilito che il prossimo segretario all'ambiente del Regno Unito – le elezioni sono alle porte - dovrà elaborare un piano preciso per soddisfare le norme UE previste per la fine del 2015. Nello specifico potrebbero essere istituite zone a basse emissioni, pedaggi stradali e congestion charge.

Soddisfatto l'avvocato di Client Herth, Alan Andrews, che alla stampa britannica ha dichiarato: "L'inquinamento atmosferico uccide decine di migliaia di persone in questo paese ogni anno (29 mila secondo gli ultimi dati, ndr). Abbiamo il diritto di respirare aria pulita e oggi la Corte Suprema lo ha confermato."

Il Regno Unito aveva già saltato una scadenza fissata dall'Ue per il 2015 per ridurre le concentrazioni di biossido di azoto (NO2), biossido di zolfo e particolato. Nonostante questo il governo si era rifiutato di garantire un piano alternativo entro la fine dell'anno. Client Hearth ha deciso di non aspettare oltre e rivolgersi alla Corte.

Il verdetto ha ricevuto il plauso anche dei principali esponenti dell'ambientalismo d'oltremanica. 

"La sentenza dimostra il fallimento sistematico sull'inquinamento atmosferico - ha detto Doug Parr, chief scientist di Greenpeace - e ci fa capire che abbiamo bisogno di piani migliori per fermare le emissioni da combustibili fossili nei centri urbani e l'impatto che hanno sulla nostra salute”. Gli fa eco Mike Hobday, della British Heart Foundation "Il verdetto della corte manda un chiaro messaggio: il governo ha il dovere di tutelare la salute pubblica e garantire l'aria che respiriamo. Dovere a cui finora è venuto meno”.

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