Alimentazione

Commissione UE dice no a estensione etichetta di origine obbligatoria

http://www.greenreport.it/news/diritto-e-normativa/se-scompare-lobbligo-di-informazione-sugli-alimenti-ogm/

Spreco alimentare, in Francia potrà diventare reato

Commissione UE dice no a estensione etichetta di origine obbligatoria
http://www.greenreport.it/news/diritto-e-normativa/se-scompare-lobbligo-di-informazione-sugli-alimenti-ogm/
Spreco alimentare, in Francia potrà diventare reato

Il rapporto “Advanced genetic techniques for crop improvement: regulation, risk and precaution”, presentato oggi dalla Commissione scienza e tecnologia della Camera dei Comuni britannica, afferma che «Le norme Ue che impediscono che le colture geneticamente modificate vengano coltivate nel Regno Unito – anche dopo aver superato rigorose procedure di test di sicurezza – non sono adatte allo scopo e devono essere sostituite con un trait-based system per regolamentare le nuove tecnologie di coltivazione delle colture»

Un quotidiano nazionale, noto per il fervore nell’etichettare come pericolosa ignoranza tutto ciò che mette in discussione i diktat della comunità medica più arroccata e arrogante ma maggioritaria, ha bollato come sciocchezze antiscientifiche e miserevole ignoranza tutte le critiche che in questi anni sono state mosse agli ogm e alla loro introduzione nell’ambiente e nella nostra alimentazione.  E ha sostenuto che la scienza si è schierata compatta a favore della sicurezza degli ogm, mancando però di sottolineare come la maggioranza degli studi che hanno acceso luce verde

Dopo l’introduzione ha dato il via ai lavori Curzio Maltese, giornalista e parlamentare europeo, facendo un quadro realistico e allarmante dell’ideologia liberista che prevale nel Parlamento Europeo: la politica di austerity e le privatizzazioni non sono soluzioni tecniche, come vengono in genere presentate, ma politiche e hanno lo scopo di smembrare gli stati e appropriarsi dei beni comuni. Con la gestione Junker si è arrivati a scelte che Maltese definisce di “umorismo macabro”, con un petroliere nominato commissario all’Ambiente.

 Iniziamo l’esposizione relativa ai fitofarmaci con l’interrogazione parlamentare che, in data 16 maggio 2014,  due deputati hanno rivolto alla Commissione Agricoltura della Camera, nella quale si dichiara: “erbicidi e pesticidi possono causare danni non solo alle specie target ma anche al territorio e al paesaggio, inquinano laghi e corsi d’acqua ed è ormai scientificamente provata la correlazione tra il loro impiego e l’aumento di patologie come i tumori e il morbo di Parkinson.Gli effetti nocivi che i fitofarmaci usati in agricoltura provocano sull’ambiente

E le nostre sensazioni non ci portano infatti lontano dalla verità, perché l’etossichina è un esempio di prodotto “borderline che racchiude tutte le contraddizioni del nostro presente: da un lato, per la sua attività antiossidante, in Europa viene elencato tra gli additivi per l’alimentazione degli animali (con la sigla E324) e negli Stati Uniti compare perfino tra gli additivi alimentari come preservante del colore di chili e paprika; dall’altro viene invece impiegato per evitare il riscaldo superficiale della frutta durante la c

Come spiega Patrick Kulp su Mashable, le immagini mostrano la quantità di acqua persa nel corso degli ultimi 12 anni, con i colori diversi che indicano la gravità del fenomeno nel corso del tempo.

A dirlo è lo studio “Global malnutrition overlaps with pollinator-dependent micronutrient production”  pubblicato oggi su Proceedings of the Royal Society B da un team di ricercatori statunitensi, britannici e tedeschi da Rebecca Chaplin-Kramer del Natural Capital Project del Woods Institute for the Environment della Stanford University Nello studio si legge che «Le coltivazioni variano nel loro grado di benefit dagli impoll

Inoltre, i genitori di bambini vegani o vegetariani sanno bene quanto possa essere importante che le mense scolastiche si attrezzino con adeguati menù cruelty-free, perché la scuola dovrebbe dare spazio alle esigenze di una dieta senza alimenti di origine animale anche per i più piccoli, mentre al momento sembra che solo le intolleranze e le allergie siano prese in considerazione dai servizi di refezione scolastici italiani.

La decisione è arrivata in queste settimane dopo l’azione condotta da diversi gruppi ecologisti e di produttori che nel dicembre del 2012 avevano portato avanti un’azione di incostituzionalità (clicca qui per scaricare il documento) contro il Regolamento statale del Servizio Fitosanitario (qui il documento).

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