Droni contro la crudeltà negli allevamenti

Categoria: Diritti Animali Tag: Esteri

Se avrà successo, riuscirà ad aprire un varco in un ambito che resta fumoso, negli Usa come da noi; perché entrare con una telecamera in un allevamento e mostrare le reali condizioni di vita (e di morte) degli animali è possibile praticamente solo violando la proprietà privata. Negli Usa la situazione è molto peggiore: una serie di leggi (definite ag-gag) sono nate per fermare giornalisti, ambientalisti e informatori che in qualche modo tentino di documentare cosa accada. Un caso su tutti è quello di una donna che ha filmato dalla strada un allevamento dello Utah: il video ha fatto il giro della rete, ma lei è stata denunciata nonostante si trovasse sul suolo pubblico. In alcuni casi la legge proibisce esplicitamente le riprese di allevamenti animali. Gli apparecchi volanti nati per scopi militari si stanno diffondendo nel giornalismo anche grazie a un prezzo divenuto ormai accessibile, e il drone journalism esiste da anni, nonostante la cosa sia ovviamente dibattuta per motivi etici e legali. I risultati ci sono: a Dallas un enorme scandalo ambientale è emerso grazie ai piccoli aerei senza pilota, mentre l’australiana Seven Network TV ha usato un drone per studiare i pericoli ambientali della demolizione delle navi in Bangladesh. Tuttavia nessuno si era spinto finora a mettere il naso negli allevamenti, che negli Usa (ma anche altrove) godono di una particolare protezione. In molti Stati Usa chi pubblica o diffonde immagini degli allevamenti è condannabile addirittura per terrorismo interno grazie a leggi che appunto nascono a seguito di scandali documentati dalle associazioni ambientaliste, spiega Potter. L’ultimo, grave esempio riguarda lo stato dell’Idaho, dove una nuova legge è stata approvata dopo la diffusione di immagini che mostravano operai che picchiavano le mucche e ne abusavano sessualmente.
Gli agricoltori e gli allevatori fanno di tutto per tenere lontane le telecamere, ma perché tanta paura di mostrare quello che fanno – si chiede il giornalista – cosa hanno da nascondere? Il suo progetto riguarda anche l’uso incontrollato di sostanze chimiche in agricoltura, a partire dalle immagini già diffuse dai satelliti. Le riprese da un drone – Potter ne è certo – porteranno prove molto più chiare e precise.

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