Ambiente

Le foreste al limite

Un mare di plastica

Una trivella e due nuovi pozzi per Ancona

Le foreste al limite

A trent'anni dal primo tentativo di salvataggio promosso dalla FAO, le aree tropicali subiscono ancora la deforestazione, a causa dell'agricoltura e dell'allevamento intensivi e delle piantagioni di palma da olio.

Un mare mediterraneo di plastica

Caldo, denso e con un solo sbocco: il Mediterraneo è la trappola per almeno 1.000 tonnellate di microplastiche galleggianti, che ne attentano la biodiversità. In queste settimane, e fino al 21 agosto, l'equipe di Expédition M.E.D.

Una trivella e due nuovi pozzi per Ancona

Se vogliamo vivere entro i limiti di ciò che il pianeta può fornire, prima bisogna misurare quello che stiamo utilizzando e consumando. Per questo Friends of the Earth ha chiesto agli esperti di dati ambientali di Trucost di scoprire quanta terra e acqua a sono necessarie – attraverso l’intera catena di produzione e rifornimento, e comprendendo la gestione del prodotto una volta divenuto rifiuto –  per produrre il nostro cibo, i nostri vestiti e la nostra elettronica da consumo.

Le mangrovie sono considerate uno degli habitat più a rischio del pianeta,  ma ora uno dei Paesi che ne ha viste scomparire di più Sri Lanka le ha dichiarate tutte protette e gli  ambientalisti sperano che altri Stati più ricchi e più grandi della piccola nazione insulare asiatica ne seguano l’esempio,  adottando un modello di protezione simile.

E’ allarme nelle acque dell’Oceano Atlantico dove un team di ricercatori ha scoperto la presenza di grandi vortici d’acqua che stanno danneggiando gli ecosistemi marini. Come si legge nello studio pubblicato sulla rivista Biogeosciences, questi gorghi sono caratterizzati da livelli di ossigeno estremamente bassi, al punto da non avere un precedente storico annoverato negli studi di di settore.

C'è un detto nel settore indonesiano dell'olio di palma: Sumatra era ieri, Kalimantan è oggi, e Papua è domani. Questo domani potrebbe anche essere già arrivato. Un nuovo rapporto mette in luce la rapida espansione delle piantagioni di palma da olio nell’area della Nuova Guinea controllata dall’Indonesia.

Un suolo in condizioni naturali fornisce al genere umano i servizi ecosistemici necessari al proprio sostentamento: servizi di approvvigionamento (prodotti alimentari e biomassa, materie prime, etc.); servizi di regolazione (regolazione del clima, cattura e stoccaggio del carbonio, controllo dell’erosione e dei nutrienti, regolazione della qualità dell’acqua, protezione e mitigazione dei fenomeni idrologici estremi, etc.); servizi di supporto (supporto fisico, decomposiz

Tra il 2003 e il 2014 l'Antartide ha perso 92 miliardi di tonnellate di ghiaccio ogni anno. Lo sostiene uno studio dell'Università di Princeton, che ha 'pesato' il continente meridionale utilizzando i dati satellitari. La ricerca, pubblicata su Earth and Planetary Science Letters, sottolinea come il continente meridionale si stia sciogliendo sempre più velocemente.

L’analisi più completa che è possibile ottenere con questa metodologia consiste nel ricostruire la vita dell’impianto secondo uno scenario ‘from cradle to grave’ (dalla culla alla tomba). Grazie a dati forniti direttamente dai produttori e alle banche dati disponibili, è possibile rappresentare e suddividere il ciclo di vita di una turbina eolica nelle seguenti tre fasi:

 

 

 

Tra le conseguenze delle emissioni di CO2, infatti, ci sono anche le alterazioni nel pH degli Oceani. Un fenomeno che si è già verificato nel corso della storia della Terra, portando all'estinzione di numerose specie marine. Ci sono stati però coralli, pesci e crostacei che sono riusciti a sopravvivere riducendo le proprie dimensioni di circa un terzo: un fenomeno che è stato ribattezzato "Effetto Lilliput".

In occasione dell’Earth Day, la giornata mondiale della Terra, il Wwf punta il dito contro uno dei fattori principali di distruzione dell’ambiente, la deforestazione e lancia una grande Campagna per salvare le foreste del pianeta e una raccolta fondi che culminerà domenica 24 maggio con la Giornata delle Oasi. “Abbiamo già perso quasi il 40% della superficie forestale originaria del Pianeta e – è l’allarme del Wwf- la gran parte negli ultimissimi decenni.

Il 2015 Environmental Responsibility Report di Apple non contiene dati di cui andare fieri. Eppure l’azienda ribadisce a gran voce il suo impegno a ridurre l’impatto ambientale dei propri prodotti e attività: «Non vogliamo discutere di cambiamenti climatici. Vogliamo fermarli», afferma pomposamente la multinazionale della mela.

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