Ambiente

Le foreste al limite

Un mare di plastica

Una trivella e due nuovi pozzi per Ancona

Le foreste al limite

A trent'anni dal primo tentativo di salvataggio promosso dalla FAO, le aree tropicali subiscono ancora la deforestazione, a causa dell'agricoltura e dell'allevamento intensivi e delle piantagioni di palma da olio.

Un mare mediterraneo di plastica

Caldo, denso e con un solo sbocco: il Mediterraneo è la trappola per almeno 1.000 tonnellate di microplastiche galleggianti, che ne attentano la biodiversità. In queste settimane, e fino al 21 agosto, l'equipe di Expédition M.E.D.

Una trivella e due nuovi pozzi per Ancona

La biodiversità torna (almeno per qualche giorno) al centro dell'interesse Onu, ma la 12esima conferenza delle parti della Convention on Biological Diversity (Cop12 Cbd) in corso a Pyeongchang - in Corea del Sud, dove si concluderà il 17 ottobre - non si è aperta sotto i migliori auspici.

A lanciare il monito sugli stili di vita insostenibili delle nazioni più progredite è il WWF nel suo consueto rapporto biennale sullo stato di conservazione della Terra. Il report Living Planet 2014 si è concentrato sulla perdità di biodiversità, emblematico il sottotitolo “Specie e spazi, genti e luoghi” che testimonia la stretta connessione tra la ricchezze naturali del Pianeta e il destino dell’uomo.

Secondo lo studio, che si occupa anche dei siti della rete Natura 2000 e delle aree marine protette, c’è un “effetto parco”, «ovvero una maggior capacità di creazione di ricchezza e benessere da parte delle imprese localizzate nelle aree soggette a  tutela ambientale. Non a caso, tra il 2011 e il 2013, il valore aggiunto prodotto all’interno dei Parchi nazionali è diminuito “solo” dello 0,6%, mentre nel resto dell’Italia la variazione negativa è stata tre volte superiore (-1,8%)».

A diffondere queste cifre allarmanti è stato lo stesso Governo brasiliano, preoccupato dalla perdita di una risorsa così preziosa per l’economia locale. Più alto è il tasso di deforestazione annuale, minore sarà infatti la capacità delle foreste di rigenerarsi. 

È di recente pubblicazione uno studio che va ad integrare il già corposo archivio di prove scientifiche che dimostrano quanto il consumo di mandorle apporti al nostro sistema cardiovascolare notevoli benefici. Assunto giornalmente anche in piccole dosi, questo piccolo seme ha il potere di ridurre del 3,5% il rischio di malattie cardiache nei successivi 10 anni.

E’ il riscaldamento globale ad aver causato lo scioglimento della banchisa di Larsen, situata sulla costa orientale della Penisola Antartica. Lo studio, pubblicato oggi sulla rivista americana Science e presentato in Italia il prossimo 27 settembre, vanta la collaborazione degli scienziati italiani Michele Rebesco e Fabrizio Zgur, ricercatori presso l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste (OGS).

A dirlo è l’Assessment for Decision-Makers: Scientific Assessment of Ozone Depletion: 2014, realizzato da più di 300 scienziati del Global Ozone Research and Monitoring Project della World Meteorological Organization (Wmo),  United Nations Environment Programme (Unep), National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) , Nasa e Commissione europea, ed è il primo aggiornamento globale in 4 anni.

Gli sforzi per combattere i cambiamenti climatici e migliorare le condizioni di vita ripristinando aree forestali e zone boschive non si arrestano. Il nuovo slancio arriva dalla neo collaborazione avviata tra il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) e l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN).

A tre anni dall’ultimo sondaggio Eurobarometro per valutare le percezioni, gli atteggiamenti e le pratiche dei cittadini europei, quello condotto tra il 26 aprile e l’11 maggio 2014 nei 28 Stati membri dell’Ue per conto della direzione generale Ambiente conferma che «su questo argomento, nonostante la crisi economica, la preoccupazione dei cittadini europei nei confronti dell’ambiente non si è affievolita». Anche i dati italiani (vedi tabelle a lato), pur con qualche differenza e discostamento rispetto ai quesiti posti, embrano confermare questo trend.

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