Alimentazione

Alimentazione sostenibile, CIWF lancia lo spot contro gli allevamenti intensivi

Che cosa mangeremo quando saremo 10 miliardi?

L'agricoltura circolare ama la terra e la biodiversità. In Italia la prima azienda ad applicarla

Alimentazione sostenibile, CIWF lancia lo spot contro gli allevamenti intensivi

No agli allevamenti intensivi degli animali e sì ad una scelta alimentare eticamente corretta e consapevole.

Che cosa mangeremo quando saremo 10 miliardi?

Che cosa mangeremo nel 2050 quando, secondo le proiezioni demografiche, saremo 10 miliardi di persone? A questa domanda cerca di rispondere il regista Valentin Thurn con 10 Billion - What's on your Plate?

Applicare i principi dell'economia circolare anche al settore agricolo puntando sul recupero delle risorse sottratte al terreno ma ancora in circolo: scarti delle industrie agro-alimentari, reflui civili, letame delle stalle.

E’ ancora vero che una mela al giorno toglie il medico di torno? Non più, stando a quanto sostengono gli esperti, a meno che quella mela non arrivi da terreni organici e da alberi coltivati con metodi biologici.

Secondo l’esperta australiana Christine Jones, intervistata nel libro appena uscito di Courtney White, Grass, Soil, Hope, le mele hanno perduto l’80% del loro contenuto di vitamina C.

«Mi fa molto piacere sapere che si rifletta e si parli sul il futuro del cibo sia oggetto di pensiero e di discussione, nelle aziende agricole, dentro le case, in televisione, online e nei giornali, specialmente nei giornali rinomati come The New Yorker. Da moltissimo tempo The New Yorker ha dato molta importanza alla qualità dei propri articoli, nonché al livello dei propri lettori. La sfida di riuscire a sfamare una popolazione in perenne aumento nonostante i continui ostacoli creati dal Cambiamento Climatico è una questione di primaria importanza.

La città canadese, che conta 600mila abitanti per una superficie di circa 11.500 ettari (esclusa l’area metrapolitana che la circonda), punta a diventare “La città più verde al mondo” entro il 2020.

La Svizzera è stata occupata: il padiglione elvetico ad Expo, che sarà probabilmente tra i più visitati, dato che sorgerà accanto al Padiglione Italia, è una vetrina per Nestlé, che metterà in mostra, e distribuirà, 2,5 milioni di dosi di caffè e 150mila bottigliette d'acqua.

Numeri record che non si limitano ai padiglioni e agli stand affollati di espositori, visitatori e buyer italiani ed esteri: con oltre 5.000 presenze stimate, hanno registrato il pienone anche le sale convegno in cui si sono svolte le decine di incontri di approfondimento culturale e scientifico che hanno accompagnato la fiera – dai convegni SANA FOR EXPO ai corsi di SANA Academy organizzati da BolognaFiere, agli incontri su salute e attività sportiva professionale e amatoriale nell’ambito della new entry SANA Sport, ai congressi medico-scientifici organizzati dalla Fondazione Istituto di S

Ogni anno che passa, l’interconnessione tra le crisi del nostro pianeta diventa sempre più chiara; in ogni parte del mondo stiamo facendo fronte alla rovina sociale, economica ed ecologica. L’agricoltura industriale ha degradato la nostra terra, distrutto la nostra biodiversità, e sradicato contadini/agricoltori dai loro mezzi di sostentamento e dalla loro cultura. Avendo privatizzato e brevettato le sementi, la vecchia economia ha creato una crisi ecologica ed ha portato ad un disastro economico.

Le conseguenze le conosciamo: mina l’equilibrio tra utilizzo umano del suolo e ambiente, spinge alle migrazioni aggravando affollamento urbano e povertà, erode culture ed economie locali e, quando la terra viene destinata a coltivazioni per l’esportazione o biocarburanti, minaccia la sicurezza alimentare di chi quelle terre le vive. Ma di che cosa parliamo esattamente? Qual è l’incidenza? Approfittiamo di una bella ricerca a cura del quotidiano Avvenire per darvi qualche numero e inquadrare meglio la dimensione del problema.

“L’interesse per gli animali cresce ogni giorno in tutti i paesi del mondo. Eppure, non sono mai stati uccisi così tanti esseri senzienti per produrre cibo.

Stiamo svuotando i mari e monopolizzando la gran parte delle terre emerse. Imponiamo continuamente sofferenze indicibili agli animali di questo pianeta.

Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina è intervenuto oggi all’8° Congresso europeo del biologico in corso a Bari.

“Siamo davanti ad un momento molto importante per il comparto, per la riforma del regolamento Ue sul biologico. Un impegno fondamentale del semestre di presidenza italiana – ha proseguito Martina – è proprio chiudere un accordo politico sulle principali questioni del nuovo regolamento”.

I prodotti biologici piacciono e convincono gli italiani tanto che sono gli unici prodotti che fanno registrare una impennata nei volumi di vendita. Mentre per il resto del comparto alimentare si registra una flessione dell'1,4% l'incremento riguarda i prodotti confzionati con marchio bio venduti nella grande distribuzione: tra gli scaffali gli italiani scelgono:

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