Esempi di Cambiamento

Sharewear: moda sostenibile e condivisa

Coex: un brevetto per fibre tessili 100% naturali e ignifughe

Jeremy Rifkin al Lussemburgo illustra la terza rivoluzione industriale

Sharewear: moda sostenibile e condivisa

Con l’obiettivo di promuovere uno stile alla moda più sostenibile, la Svezia lancia ShareWear, una collezione di capi di tendenza, disponibili per essere condivisi: si possono prendere in prestito, gr

Coex: un brevetto per fibre tessili 100% naturali e ignifughe

È uno di quei casi di “serendipità”, in cui si trova qualcosa mentre si stava cercando dell’altro.

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Fenomeno che sta prendendo sempre più piede anche nel nostro Paese, gli orti urbani avvicinano sempre più il cittadino alla terra. Circondati dai palazzi delle grandi città, gli orti urbani sono infatti uno strumento importante per salvaguardare il territorio attraverso le coltivazioni ortofrutticole, ma anche per preservare questi luoghi dal degrado e dalla cementificazione.

Orti collettivi, trasporto pubblico con cavalli, utilizzo di energie rinnovabili, agricoltura biologica e trazione animale, attività sociali in piazza. Potrebbe essere lo scenario ipotizzato dal movimento delle Transition Town o l’insieme delle varie attività portate avanti da gruppi ecologisti, invece è la realtà di tutti i giorni a Cuba. Tutti ci domandiamo cosa succederà dopo il picco del petrolio, quali problemi dovremmo affrontare, riusciremo con le sole energie rinnovabili a sostenerci? Oppure ci aspetta uno scenario alla Mad Max?

Agli abitanti del Regno Unito costeranno poco più di due centesimi di euro su ogni bolletta dell’energia elettrica gli otto nuovi progetti per lo sviluppo di energia rinnovabile approvati dal Dipartimento dell’energia e dei cambiamenti climatici.

Ecco il pc solare che resta carico 10 ore grazie all’azione di con 4 mini-pannelli collegabili!

Perché gettare via gli oggetti che possono essere riparati senza troppa fatica? Nel 2009 questa domanda se l’è fatta Martine Postma, una agguerrita olandese impegnata nello diffusione del concetto di sostenibilità. La sua risposta al quesito è stata la nascita ad Amsterdam del primo “Repair café”, ovvero un luogo nel quale la gente può portare gli oggetti da riparare e farlo insieme a professionisti che mettono gratuitamente a disposizione la propria consulenza per dare una nuova vita a mobili, piccoli elettrodomestici, biciclette, abiti, vasellame e tanto altro.

Che il movimento e proprio quello in bici venga prescritto dai dottori in modo ufficiale, e negli USA per giunta, questo è un segnale molto forte. A Boston infatti, i dottori hanno avviato un progetto chiamato “Prescrivi una bici“, con cui danno la possibilità ai residenti meno abbienti di poter usufruire dell’abbonamento annuale al servizio di bike sharing della città per soli 5 dollari, circa 3 euro e mezzo.

Sono numerosi i partner, tra cui Amici della Terra Europa, che si sono uniti nel progetto europeo per la promozione dell’energia rinnovabile e partecipativa battezzato “Community Power”.

L’acqua alla spina sta lentamente cambiando le abitudini consumistiche del Friuli Venezia Giulia. La diffusione sul territorio regionale delle Case dell’Acqua, i distributori automatici d’acqua prelevata direttamente dall’acquedotto, ha dato i suoi frutti, rivelandosi un vero successo regionale. Dalla prima istallazione ad oggi si è andato affermando sul territorio un modello virtuoso particolarmente apprezzato dai cittadini, dal momento che, affidarsi alle Case dell’Acqua, significa un risparmio nei costi familiari. E non è solo l’economia domestica a trarne profitto.

Appuntamento alle 14.00 in punto, alla fermata della metro Pietralata a Roma. La puntualità è d'obbligo, specialmente quando si parte per un viaggio come quello di Natascia, giovane ingegnere di 32 anniche da Roma arriverà fino al paesino in provincia di Brindisi dove trascorrerà la Pasqua in famiglia.

Non bicicletta e basta: perché questa possa divenire davvero la scelta base di tutta la popolazione, va integrata con il trasporto pubblico locale che permetterebbe così di coprire tutte le distanze senza nessun disagio, e soprattutto senza mai far sentire l'esigenza di un'autovettura privata. Il modello? Copenhagen, dove la quota modale di spostamenti quotidiani in bicicletta si è ormai consolidata sul 26%. (Per un confronto con le altre città europee si veda: Quali sono le città più “motorofile” d’Europa?

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